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Cosa vedere in Xinjiang: lungo la Via della Seta tra bazaar, laghi e oasi nel deserto

by Flavia Sanges
Il villaggio di Tuyok

La Regione Autonoma dello Xinjiang è la più occidentale della Cina, un territorio straordinario, composto per lo più da deserti e praterie, e circondato da montagne fra le più alte del mondo. Seconda provincia della Cina come estensione, occupa un’area pari a 5 volte l’Italia con una popolazione di soli 13 milioni di abitanti.

Uno dei bellissimi pascoli dello Xinjiang.

La minoranza etnica più numerosa è quella degli Uiguri, di lingua turcofona, il ramo più orientale della vasta famiglia di popolazioni altaiche che occupano la maggior parte dell’Asia Centrale.

Gli Uiguri sono una delle 55 minoranze etniche cinesi, musulmani e turcofoni.

Duemila anni fa in questa parte di mondo sorsero una serie di città-oasi lungo la Via della Seta: il commercio attirava mercanti dall’India e dall’Europa e quest’area divenne punto d’incontro fra Oriente e Occidente. Ancora oggi villaggi, oasi e bazaar recano traccia di questo passato.

Il villaggio-oasi di Tuyok compare all’improvviso in mezzo al deserto.

1.Regole e consigli per organizzare un viaggio in Xinjiang

Le regole d’ingresso cambiano in continuazione per cui è sempre il caso di contattare un’agenzia per avere gli ultimi aggiornamenti. Quando siamo partiti non era necessario il tampone, ma solo essere in Cina da almeno 3 mesi, con timbro di ingresso sul passaporto a conferma.

Negli ultimi giorni di viaggio le regole sono cambiate: al momento è necessario sottoporsi a tampone un giorno sì ed uno no, ma è possibile farlo presso gli hotel, che sono attrezzati in tal senso. Non sono più previsti 3 mesi dall’ingresso in Cina ma 2

⚠️ IMPORTANTE: nel caso in cui tu sia entrato in Cina con e-channel, senza timbro sul passaporto, è consigliabile andare nell’aeroporto d’ingresso e farti stampare un tagliando con data di arrivo.

Pappice & Noce con le doppe (i copricapo Uiguri) regalateci dalla nostra guida.

Assicurati che gli hotel accettino stranieri. Meglio inviare una mail o chiamare per conferma se hai dubbi. Tendenzialmente le catene internazionali come Mercure, Radisson, Hilton, accettano stranieri. 

Per andare a Tashkurgan è necessario un permesso speciale, una sorta di visto che va richiesto al Foreign Affair Office di Kashgar, previa registrazione presso la polizia locale. La richiesta è stata inoltrata dall’agenzia ma occorre andare di persona sia alla polizia che all’ufficio che emette il visto.

⚠️ IMPORTANTE: controlla attentamente le date riportate sul visto che ti stamperanno e che ti chiederanno ad ogni checkpoint. A noi avevano sbagliato di una settimana, siamo dovuti tornare per ritirare quello con le date corrette.

Pappice & Noce davanti al lago Karakul, sulla strada per Tashkurgan

È sempre una buona abitudine avere sempre con sè, salvate sul cellulare, copie e foto di passaporto e visti.

Fondamentale è avere tanta pazienza, tanta acqua e protezione solare e un pò di flessibilità nei vostri programmi. 

Un driver ed una guida locali sono praticamente indispensabili (e l’aria condizionata in auto). Le strade sono bellissime e panoramiche, ma non proprio alla portata di chi non le conosce. Non aspettarti nemmeno aree di sosta attrezzate, ma pochi bagni alla turca, senza carta, nè sapone (mi raccomando ampia scorta di fazzoletti e salviette umide, ma no amuchina e simili perchè infiammabili e verrebbero sequestrati in stazioni ed aeroporti). 

2.Cosa vedere in Xinjiang. Il nostro itinerario

Un viaggio lungo la Via della Seta da Oriente verso Occidente inizia idealmente a Luoyang in Henan, passa per Xi’an e poi per il corridoio di Hexi, attraverso il Gansu (articoli in arrivo😉). Noi abbiamo dedicato all’Henan e a Xi’an due weekend lunghi (trovi tutte le info negli articoli relativi) e ci siamo concentrati in questo viaggio su Gansu e Xinjiang, la parte più antica della Via della Seta.

Le stradine della città vecchia di Kashgar, città-oasi all’incrocio delle due principali rotte della Via della Seta.

Qui di seguito i luoghi che abbiamo visitato nello Xinjiang. Sei pronto? Si parte!!

2.1 Turpan

Da Dunhuang, ultima tappa del Gansu, siamo arrivati dopo un’ora di auto alla stazione di Liuyuan: due binari in mezzo al deserto e il nulla intorno. I controlli sono stati estenuanti, valigie 🧳 aperte, vestiti ed altro buttati alla rinfusa, deodorante requisito e ci hanno aperto e fatto bere da ognuna delle tre bottiglie d’acqua che avevamo con noi 😅🙄. Anche se non previsto, a Turpan in stazione ci hanno sottoposti a tampone (anche Francesco con entrambe le dosi di vaccino).

Da Turpan in poi non si ha più l’impressione di essere in Cina. Elementi orientali si fondono con quelli cinesi anche nella Moschea 🕌 di Emin.
Il minareto della Moschea di Emin

Turpan è stata forse la città dello Xinjiang che più ho amato 😍 e in cui avrei passato magari un giorno in più. Situata in una depressione sotto il livello del mare, è una delle zone più profonde della terra (seconda solo al Mar Morto).  Luogo di sosta lungo il ramo nord della Via della Seta, è anche la migliore 🍷 zona vinicola della Cina, grazie ad un antico ed ingegnoso sistema di irrigazione, il karez, usato in tutta la regione. Questo metodo sfrutta le sorgenti naturali sotterranee e convoglia l’acqua nei campi con una serie di gallerie anch’esse sotterranee.

Le rovine di Jiaohe, città-fortezza vicino Turpan
La città di Jiaohe era divisa in 4 quartieri: uno per gli aristocratici, uno con gli uffici governativi e gli alloggi per i soldati, uno con i templi dove vivano i monaci e quello destinato al resto della popolazione.
Porta con te tanta acqua e protezione solare per visitare questi siti in mezzo al deserto!
Passeggiare tra le rovine di questa misteriosa città è incredibile.

La città è ombreggiata da pergole con viti 🍇 che maturano fra agosto e settembre. Sulle terrazze delle case potrai vedere materassi per dormire sotto le stelle quando la temperatura è troppo alta.

Una abitazione tipica di mattoni e fango nel villaggio di Tuyuk
La Moschea 🕌 di Tuyok
Il cimitero di Tuyuk
Una delle coloratissime porte lungo la via principale del villaggio di Tuyuk
Un’altra porta e, appese al muro, le coloratissime doppe, i tipici copricapo Uiguri.

📌 Cosa vedere a Turpan:

  • La Moschea Uigura di Emin con il suo altissimo minareto. L’edificio è fatto di mattoni, fango e legno e combina elementi decorativi cinesi, persiani ed afghani.
  • Le rovine di Jiaohe, città-fortezza priva di mura difensive, in quanto posizionata su una parete naturale alta più di 30 metri. Inespugnabile per secoli, non resistette all’invasione dei Mongoli guidati da Gengis Khan.
  • Le Montagne Fiammeggianti (da ammirare lungo la strada per Tuyuk, non potrai fare a meno di fermarti più volte per scattare foto)
  • Il villaggio di Tuyuk (o Tuyoq) con le sue porte colorate, la moschea, gli edifici di fango e mattoni e i gelsi ai lati delle stradine.
Le Montagne Fiammeggianti (Fleming Mountains) dalla caratteristica colorazione rossastra.

2.2 Urumqi

Ai margini del deserto del Gobi, la città di Urumqi è il capoluogo della Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang e storicamente una delle città più importanti del percorso settentrionale della Via della Seta Cinese.

Oggi è una non imperdibile metropoli cinese con una popolazione superiore ai 3 milioni di abitanti.

Gran-Bazaar-Urumqi
Il Food Market, alle spalle del Grand Bazaar è una meta imperdibile per gli amanti dello street food. Ed è estremamente pulito!

Merita sicuramente una visita l’International Grand Bazaar, il bazaar più grande del mondo. Con i suoi 4000 mq, la moschea, il teatro e il food market (pulitissimo ed ordinato, vale una sosta per assaggiare l’ottimo cibo dello Xinjiang) è il motivo principale di una tappa ad Urumqi. Contrattare è d’obbligo, così come perdersi tra le meraviglie esposte: sete, spezie, tè, tappeti, vasi, artigianato in rame, argento e legno. Noi ci siamo portati a casa un bel bottino (del resto abbiamo portato una valigia vuota appositamente)!

L’International Grand Bazaar dello Xinjiang ad Urumqi
Alcune meraviglie di artigianato dello Xinjiang nel bazaar di Urumqi
Oggetti in rame al bazaar di Urumqi
La frutta secca dello Xinjiang al bazaar di Urumqi

Ad un paio d’ore da Urumqi, il lago Tianchi compare tra i  monti Tianshan, a 2.000 metri sopra il livello del mare. Tianchi letteralmente significa “lago celestiale” ed è patrimonio Unesco dal 1990 insieme all’area circostante, ricca di pascoli disseminati di yurte abitate dai pastori Kazaki che vivono nei villaggi intorno al lago. Con una barca o a piedi lungo un sentiero, si può raggiungere il Tempio della Regina Madre dell’Ovest, realizzato nel 1221 ed unico esempio di tempio taoista nello Xinjiang.  Noi ovviamente abbiamo optato per il trekking ed i 300 scalini per arrivare al tempio 😅. 

Il Tianchi Lake o Lago Celestiale
Saluti dal Lago Celestiale da Pappice e Noce
Che fatica l’ultimo tratto ed i 300 scalini per arrivare al tempio!!

Da qui è possibile ammirare un panorama montano mozzafiato con le Montagne Celesti innevate che si riflettono nelle acque cristalline del lago.

Le montagne che si riflettono nel lago sono uno spettacolo incredibile 🤩

2.3 Kashgar

Da Urumqi abbiamo preso un volo di tre ore per Kashgar, un’oasi a 1.200 metri sul livello del mare. Adagiata ai piedi dei monti del Pamir, ai margini del deserto del Taklamakan, è il punto d’incontro delle diramazioni nord e sud della Via della Seta.  Città di bazaar, mercanti di cammelli e tè e spezie, il 90% dei suoi abitanti sono Uiguri. Prima della demolizione e ricostruzione, la Città Vecchia di Kashgar era nota per essere “l’esempio meglio conservato di città islamica in Asia Centrale”. 

Kashgar è una vera e propria oasi nel mezzo del deserto del Taklamakan
La città vecchia va girata a piedi, perdendosi tra vicoli, case piene di fiori, moschee e sale da tè
La città vecchia è piena di questi angolini carini, tutti da fotografare!
Le porte sono la mia passione, e Kashgar ne ha di bellissime, molte appartenenti ad ex moschee

La maggiore attrattiva della città sono le sue stradine, piene di edifici colorati, porte decorate, angolini pieni di piante e fiori. Seppur di recente parzialmente buttata giù e ricostruita, parte della città vecchia è ancora composta da case tradizionali con cortili e fontane centrali e mura di mattoni di fango, con case da tè e ristorantini che offrono pane arabo, spaghetti, stufato di agnello e kebab. 

Kashgar è un mix di elementi orientali e cinesi.
Tantissimi angolini carini ed instagrammabili, difficile scegliere tra le foto fatte!

Ed ovviamente non può mancare una visita ai mercati. Il Grand Bazaar è enorme, diviso in sezioni ognuna delle quali specializzata in oggetti diversi come cappelli, strumenti musicali, tappeti, gioielli, coltelli, stoffe, pentole, scarpe. Più autentico di quello di Urumqi (pochi souvenirs), è proprio il mercato dove la gente del posto va a fare compere.

Il Grand Bazaar di Kashgar mantiene ancora parte della struttura originale.
Uno degli ingressi del Grand Bazaar di Kashgar
Tè e spezie 🤩 comprate ovviamente in gran quantità
C’è un’intera sezione del bazaar dedicata alle tende 😅
Qualcuno ha bisogno di una sella?

Il mercato domenicale di Kashgar è il più famoso mercato dell’Asia Centrale. Attira ogni settimana migliaia di contadini e nomadi che, da 1.500 anni vi giungono da ogni direzione, a cavallo, su carri trainati da asini, a piedi o con veicoli di ogni sorta.  Uiguri, Kazaki, Tagiki si ritrovano qui con i loro migliori capi di bestiame per concludere affari e scambiarsi notizie. Ci sono bancarelle che vendono tessuti dai colori vivaci, tappeti, coltelli, artigianato, generi alimentari, ma la principale attrattiva è il Mercato del Bestiame, dove si osservano gli animali e si discute animatamente sui prezzi di cammelli, pecore e capre.

Il mercato del bestiame si tiene ogni domenica appena fuori dalla città.
Si valuta il bestiame e si stringono accordi con una stretta di mano. Un cammello 🐫 costa circa 30.000 rmb (quasi 4.000 euro)

📌 Cosa vedere a Kashgar:

  • La Città Vecchia, Patrimonio Unesco. Perditi tra le sue stradine, fermati in una caffetteria o sala da tè e mangia il miglior kebab della tua vita al night market.
  • La Moschea Id Kah, uno dei migliori esempi di architettura islamica in Cina e la moschea più grande del paese. 
  • Il Gran Bazaar (tutti i giorni) ed il Mercato del Bestiame (solo la domenica mattina)
  • Il Mausoleo di Abakh Khoja, immerso in un bellissimo parco. Un capolavoro dell’architettura uigura, fatto costruire nel 1640 dall’imperatore Qianlong della dinastia Qing, in onore di una delle sue mogli, Xiangfei, la Fragrante Concubina, di origine uigura. Oltre al mausoleo, sono visitabili la madrasa, la moschea ed il cimitero islamico con le sue tombe di mattoni e fango.
Poco fuori dalla città, il mausoleo è immerso in un bellissimo parco.
Il cimitero musulmano adiacente al mausoleo.
La madrasa, sempre all’interno del parco del mausoleo

2.4 Lungo la Karakorum Highway fino a Tashkurgan

L’autostrada del Karakorum è un’antica diramazione della Via della Seta e unico percorso di collegamento verso l’India. Fra il 1970 e il 1980 venne costruita fra le montagne della catena del Karakorum, che si snoda in Afghanistan, Pakistan, Kashmir e Cina. 

Lungo la Karakorum Highway

L’autostrada segue l’antica direttrice delle carovane, come testimoniano le numerose rovine di caravanserragli che si incontrano ai bordi della strada. Lunga 1.300 km, collega Kasghar con Islamabad in Pakistan, superando i monti del Pamir con vette fino agli 8.000 e offrendo panorami di una bellezza straordinaria. Cammelli e yak, guardati a distanza da pastori tagiki, brucano l’erba dei pascoli di montagna, in uno scenario di vette innevate, gole e specchi d’acqua che riflettono la luce del sole. 

Cammelli lungo la strada per Tashkurgan

📌 Due meraviglie da non perdere lungo la strada, che da sole valgono il viaggio nell’estremo nord-ovest:

  • il lago Baisha (o Bolungkol in uiguro) circondato da dune di sabbia che si riflettono nelle sue acque verde smeraldo.
  • il lago Karakul, circondato da montagne altissime e talmente salato da non essere navigabile. A seconda dell’ora del giorno assume colorazioni diverse, dal blu cobalto al verde smeraldo: uno spettacolo, nonostante il vento incredibile.
Il Lago Baisha. Quelle a sinistra sono dune di sabbia, a destra le montagne tra le più alte del mondo 🤩
Che corsa abbiamo fatto per scattare questa foto! 😅
Dal verde incredibile del lago Baisha al blu cobalto del Karakul: i paesaggi più belli di questo viaggio 🤩
Paesaggi che lasciano senza parole 🤩

Tashkurgan

Dopo un viaggio di quasi sei ore di auto arriviamo a Tashkurgan, che in lingua uigura significa “fortezza di pietra”. E’ la città più ad ovest della Cina ed importante centro carovaniero sulla Via della Seta. Gli abitanti sono in maggioranza Tagiki (musulmani di lingua sarikoli, una lingua simile al persiano). Oltre alla fortezza, un villaggio tagiko (ricostruito), meravigliosi pascoli disseminati di yak, una via principale con qualche ristorante: tutto qui. Il viaggio vale più della meta. L’unico hotel che ospita stranieri sembra una caserma, e forse lo è, dal momento che è gestito dalla polizia.

La fortezza di Tashkurgan, citata anche da Marco Polo
I pascoli dello Xinjiang 🤩
Pappice non resiste a saltellare in mezzo ai pascoli 😜

Da Tashkurgan siamo tornati a Kashgar sempre attraverso la Karakorum Highway, fermandoci ancora una volta a scattare magnifiche foto del paesaggio.

I paesaggi del nord-ovest della Cina sono uno spettacolo unico.

Da Kashgar abbiamo preso un volo diretto per Shanghai: 8 ore 😜 e pensare che che con solo due ore in più saremmo arrivati in Italia 🙄. La Cina è davvero un paese incredibilmente vasto! 

Ma quindi vale la pena andare in Xinjiang? Assolutamente sì! È stato un viaggio davvero incredibile: posti incantevoli, una natura incontaminata, bazaar dai mille colori, deserti, cibo eccezionale. Se t’interessa sapere cosa e dove mangiare in Xinjiang, leggi i nostri consigli 😋.

Un viaggio lungo l’Antica Via della Seta non è completo senza Luoyang e Xi’an (che ne costituiscono l’inizio) ed il Gansu (articoli in arrivo, stay tuned).  Se invece ti interessa buon cibo, paesaggi incredibili e un ottimo, poco noto, caffè, ma senza tanti controlli e limiti, lo Yunnan potrebbe fare al caso tuo.

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