1.Perchè andare in Henan
“Ma che andate a fare in Henan?”, “ma c’è qualcosa da vedere?” 😅. Queste un pò le domande che ci sono state rivolte mentre organizzavamo il nostro tour dell’Henan, la quindicesima regione della Cina che abbiamo visitato. La risposta è: “assolutamente sì”!
L’Henan è considerato la culla della civiltà cinese, con tre siti Patrimonio Unesco (è la regione cinese con la più alta concentrazione dopo Pechino), è sede di un Festival dedicato alla Peonia, il fiore simbolo della Cina, è il luogo di nascita del taoismo, del kung-fu e del Buddhismo zen, ben quattro antiche capitali imperiali erano in Henan (Zhengzhou, Luoyang, Anyang e Kaifeng).

2.Quando andare in Henan
In generale, aprile e maggio e settembre e ottobre sono i mesi migliori per visitare la Cina, con una temperatura piacevole e fuori dal periodo delle piogge. Ma secondo noi, il periodo migliore per visitare l’Henan, e soprattutto Luoyang, è ad Aprile, durante il Festival delle Peonie, per poter apprezzare al massimo la fioritura (soprattutto la prima metà del mese, anche se ci sono alcuni parchi che ospitano specie con una fioritura più tardiva, anche fino all’inizio di maggio).

3.Cosa vedere in Henan: il nostro itinerario
La nostra esplorazione dell’Henan è iniziata da Zhengzhou, il capoluogo, ben collegato con le altre città cinesi. Da Shanghai sono circa due ore di aereo. Tra una città e l’altra abbiamo preso i rapidi ed economici treni cinesi. Abbiamo girato per la regione in autonomia, tranne che per arrivare al tunnel di Guoliang e poi da lì a Kaifeng, che abbiamo noleggiato un auto con conducente.
Essere “laowai” (stranieri), in questo periodo ha avuto dei risvolti positivi: se di solito in Cina siamo soggetti a maggiori controlli e file per entrare in qualsiasi luogo, adesso che le frontiere sono chiuse e per entrare in qualsiasi luogo occorre l’id cinese (che non abbiamo), ci hanno fatto sempre saltare la fila, anche nelle stazioni dei treni e all’ingresso in attrazioni affollate come le grotte di Longmen o il tempio Shaolin!
3.1 Cosa vedere a Zhengzhou
Francesco aveva da fare tutto il giorno per lavoro, per cui gli ho mollato il trolley 😜 ed ho iniziato ad esplorare da sola la città.

Simbolo di Zhengzhou sono i “capocchioni”, ehm 😅 il colossale monumento a Yandi e Huangdi, i cui volti svettano scolpiti nella roccia del monte Tongmeng. E’ la seconda statua più grande del mondo, ben 106 metri!
Yandi era un sovrano di epoca pre-dinastica la cui tribù si era stabilita su una delle due sponde del Fiume Giallo. Entrò ben presto in conflitto territoriale con le tribù stanziate sull’altra riva del fiume, guidate da Huangdi, l’imperatore Giallo. Dopo tre battaglie, Yandi fu sconfitto e l’imperatore Giallo unì le tribù e assunse il titolo di imperatore supremo: è considerato il primo imperatore della Cina.

Ancora oggi i cinesi Han si considerano storicamente discendenti di Yandi e Huangdi, considerati in qualche modo come Antenati.

Il monumento si trova all’interno di un parco immenso sul Fiume Giallo, in cui è possibile visitare diversi musei, serre e giardini fioriti, e passeggiare lungo il fiume, spostandosi da un punto all’altro con delle navette. E’ possibile anche salire fino in cima ai capocchioni.

📍 Yellow River Scenic Area, Zhengzhou, Huiji District, Jiangshan Rd, 黄河南1号
Merita una visita l’Antique Market, un mercato dell’antiquariato davvero interessante, con negozi dedicati alla giada, alla calligrafia, a reperti antichi 🤔, libri, vasi.
🔎 Mi raccomando perchè, nel caso tu sia un intenditore e decida di farti un regalo, non è possibile portare fuori dalla Cina reperti con più di 200 anni. I controlli aeroportuali sono molto accurati, ci hanno sequestrato una volta anche un oggetto che era con estrema evidenza un semplice souvenir di poco conto (ma ci piaceva tanto) 😤.
📍Zhengzhou Antique Market, 49 Daxue Zhonglu, Zhengzhou
Vi lascio l’indirizzo ☝🏼perchè in realtà non l’abbiamo trovato subito 🤦🏻♀️. Inserendo la destinazione nell’app dei taxi, abbiamo trovato due mercati il cui nome in cinese iniziava col prefisso “lao” (vecchio, antico) e ovviamente, il primo in cui siamo andati non era quello che cercavamo. Ma, come dice un nostro amico, “il turista cerca quello che non trova, il viaggiatore trova quello che non cercava”, ci siamo imbattuti in una piccola chicca: una sorta di mercato delle pulci, in cui c’era davvero di tutto, libri, fumetti, antiquariato, rimedi della medicina tradizionale cinese, monete, poster, busti e statuette e altra oggettistica dedicata a Mao, nonchè piante, fiori e uccelli. E’ stato davvero divertente gironzolare tra queste bancarelle. L’indirizzo qui: 👇🏻
📍Lao Beizhakou Antique Market, Zhengzhou, Erqi District, Yanhe Rd, 沿河路北闸口


Ultima tappa è stato il Museo Provinciale dell’Henan. Un museo interessante, ma affollatissimo, abbiamo preferito decisamente quello di Luoyang.
Con un bel treno all’alba (questo viaggio è stata una vera maratona senza riposo), il giorno dopo siamo andati a Luoyang, seconda attesissima tappa di questo viaggio!
3.2 Cosa vedere a Luoyang
L’Henan è stato il centro politico, culturale ed economico della Cina sino al declino della dinastia Song, un migliaio di anni fa. Ben quattro delle antiche capitali cinesi si trovano in questa regione. Il nostro itinerario ha toccato tutte e quattro, ma quella secondo noi imperdibile in un qualsiasi tour della Cina è Luoyang.
Luoyang è conosciuta sin da tempi antichi come la città delle peonie. La peonia è il fiore nazionale cinese ed è considerata la regina dei fiori e simbolo di grazia ed eleganza.

Il Festival delle Peonie di Luoyang è molto famoso tra i turisti cinesi e gli appassionati di fiori nel mondo. Le peonie sono in piena fioritura da inizio aprile fino a metà maggio. A metà aprile i parchi e i giardini si ricoprono di distese di fiori rosa e viola, gialli e bianchi, che sono uno spettacolo incredibile, con i giardini che diventano il centro della vita primaverile della città.



Ad Aprile è possibile vederle le peonie davvero ovunque a Luoyang, anche camminando per strada o visitando templi e altri luoghi d’interesse, ma se siete cacciatori di peonie vi consigliamo questi parchi e giardini (durante il Festival alcuni prevedono un biglietto d’ingresso, tra i 20 e i 50 rmb):
- 📍Lo Xiyuan Park 西苑公园 dedicato a peonie e bonsai.
- 📍Il National Flower Garden, con le peonie più rare.
- 📍L’International Peony Garden, che si caratterizza per una fioritura più tardiva e peonie provenienti non solo dalla Cina. Offre una grande esibizione di peonie erbacee e vi è stato realizzato un tipo di peonia che può produrre fino a sei fiori differenti su uno stesso albero.
- 📍Il National Peony Garden, con 1200 tipi di peonia.

Ma il sito più importante di Luoyang, che da solo vale la visita, sono le Grotte di Longmen. Patrimonio Unesco dal 2000, queste grotte iniziarono ad essere incise nel 493, quando l’Imperatore Xiaowen della dinastia Wei del Nord spostò la capitale a Luoyang. Le grotte continuarono ad essere incise per oltre 400 anni, fino alla Dinastia Song Settentrionale (960-1127). Si tratta di un complesso di oltre 2.300 tra cave e nicchie, 2.800 iscrizioni e 100.000 statue di Buddha, su due colline lungo il fiume Yi. Le colline sembrano quasi enormi alveari, tante sono le nicchie e le statue!


La grotta Fengxiansi è la più grande, con statue incredibili realizzate nello stile tipico della dinastia Tang, e si caratterizzano per l’espressività dei volti. Anche con tanti turisti intorno a noi, è stato incredibile visitare questo luogo, davvero unico e imperdibile.



🔎 Mi raccomando di uscire a piedi dall’area delle grotte e raggiungere l’altra sponda del fiume attraversando il ponte: la vista della collina ovest, quella più ricca di incisioni e statue, dall’altro lato del fiume, incorniciata dalle peonie, è una meraviglia!

Anche il Tempio del Cavallo Bianco è parte del Patrimonio Unesco di Luoyang, per la sua importanza nella diffusione del Buddhismo in Cina.
L’Imperatore Ming inviò una delegazione in India per studiare il Buddhismo. Dopo tre anni due eminenti monaci indiani, She Moteng e Zhu Falan, tornarono insieme alla delegazione portando un cavallo bianco sulla cui erano trasportati i sutra e statuette Buddhiste; fu l’inizio della diffusione del Buddhismo in Cina. Per esprimere la sua riconoscenza nei confronti dei due monaci e del loro cavallo bianco, l’imperatore ordinò di erigere un monastero, che prese il nome di Tempio del Cavallo Bianco.

🔎 All’interno del parco ci sono anche un tempio, thailandese, uno indiano ed uno birmano molto interessanti.

📍Tempio del Cavallo Bianco (白马寺) 6 Luobai Rd, Luolong District, Luoyang, Henan, Cina
La visita al Museo di Luoyang è stata molto interessante per capire e meglio contestualizzare le grotte di Luoyang e anche quello che avremmo visto successivamente. Il percorso è cronologico e parte dal Paleolitico, ma la parte più interessante è quella dedicata alla dinastia Tang: un periodo di grande prosperità e risveglio delle arti e di integrazione tra popoli differenti. Molto interessanti le statuine di terracotta che raffigurano le dame di corte con le loro particolari acconciature e le famose terracotte in tre colori.

🔎 Il nostro consiglio è di visitare, anche velocemente, o questo museo o quello provinciale dell’Henan a Zhengzhou.
3.3 Cosa vedere a Dengfeng
Da Luoyang ci siamo diretti a Dengfeng, sede di un altro importante sito UNESCO: il Tempio Shaolin, luogo di nascita del Kung-Fu e del Buddhismo Zen. In realtà, tutta l’area alle pendici del Monte Songshang rientra nel Patrimonio Culturale UNESCO, e nel suo complesso prende il nome di “Centro del Cielo e della Terra” per l’importanza avuta storicamente anche a livello astronomico: un’area di 40 kmq con una serie di edifici e templi realizzati nel corso di nove dinastie, inserito nella lista del Patrimoni dell’Umanità nel 2010.



Il Tempio Shaolin ha una storia molto lunga; fu distrutto, chiuso, riaperto e ricostruito più e più volte. Agli inizi del’ 900, il 90%degli edifici del complesso fu distrutto e ciò che resta è principalmente dell’epoca Ming e Qing. Un pò come per l’esercito di Terracotta, forse avevamo alte aspettative, poichè il Tempio Shaolin ci è sembrato piuttosto deludente, molto turistico, affollato e commercializzato.

Notevole invece, all’interno dello stesso complesso, la Foresta delle Pagode, un gruppo di 250 stupa di pietra o mattoni costruite a partire dal 791 d.C. durante la Dinastia Tang fino alla Dinastia Qing. In realtà non sono vere e proprie pagode ma piuttosto monumenti funebri. Presentano tutte un numero dispari di piani (da uno a sette), e forma diversa (squadrata o arrotondata), con 4 o 6 lati, e stili diversi in base all’epoca in cui sono stati realizzati. Da qui un sentiero si inoltra fino alla cima del monte Songshang ed alla Dharma Cave.



A pochi minuti di macchina dal tempio Shaolin, abbiamo invece veramente apprezzato due siti che abbiamo avuto il piacere di visitare in quasi totale solitudine: l’Accademia Songyang, un sito importante per la diffusione del confucianesimo in Cina, e soprattutto il Tempio Zhongyue, un tempio taoista immerso tra cipressi secolari.

📍Songyang Academy 嵩阳书院 Cina, Henan, Zhengzhou, Dengfeng, Taishi Rd, 嵩阳南路
📍Tempio Zhongyue 中岳庙 452470城东4千米
🔎 All’interno del tempio c’è una struttura meravigliosa in mattoni rossi: una biblioteca, con soffitti in legno stupendi. Purtroppo non si potevano fare foto all’interno, ma la pace che vi regnava era incredibile, davvero da vedere.

3.4 Cosa vedere ad Anyang
Da Dengfeng siamo andati ad Anyang. La città in sè non offre molto, pur essendo stata una delle antiche capitali. Ci abbiamo passato una notte come base per visitare la mattina dopo il sito di Yin Xu, terzo patrimonio Unesco dell’Henan.

Visitato anche questo in quasi totale solitudine, si tratta delle rovine della città di Yin, capitale della Cina settentrionale nell’Età del Bronzo, durante la Dinastia Shang (1766 a.C. – 1050 a.C). Qui sono state portate alla luce sepolture risalenti al II millennio a.C., ad una profondità di circa 20 metri, facendo ritenere che questo fosse il centro culturale e spirituale degli Shang.

Nel sito sono state rinvenute anche iscrizioni oracolari su ossa e gusci di tartaruga, che rappresentano lo sviluppo iniziale della lingua e della scrittura cinese. Si tratta ad oggi della più antica testimonianza relativa ai caratteri cinesi. Gli Shang incidevano su ossa e gusci di tartaruga oracoli e registrazione di eventi importanti. Ad oggi sono stati dissotterrati circa 150.000 pezzi contenenti 5.000 diversi caratteri di cui sono 1.500 sono stati decifrati. Le iscrizioni riguardano il tempo, il calendario, riti, spedizioni militari, raccolti, eventi importanti, e sono stati di fondamentale importanza per lo studio della politica, dell’economia, dell’astronomia e del clima durante la dinastia Shang.

Il sito è molto interessante e le ricostruzioni ed i pannelli (anche in inglese) sono fatti bene e riescono a farti immergere in questa cultura tanto più incredibile se si pensa che si tratta di una popolo vissuto 3000 anni fa che ha prodotto vasi per il vino finemente decorati, che aveva un sistema monetario (a base di conchiglie di ciprea), carri trainati da cavalli, e dimostra un uso sapiente del ferro e del bronzo e conoscenze tecniche e astronomiche avanzate.


Dei tre siti UNESCO in Henan, questo è sicuramente il meno noto, ma ci è piaciuto moltissimo scoprire qualcosa di nuovo sulla storia della Cina e passeggiare indisturbati in questo sito.
🔎 Piccolo consiglio: se andate ad Yinxu, non dimenticate di farvi portare al sito delle Tombe Reali. Oltre al sito principale, con lo stesso biglietto è possibile visitare un’altro complesso in cui sono state ritrovate 21 tombe, in cui sono stati rinvenuti esseri umani decapitati e poi sepolti, 5 carri trainati da cavalli e altri reperti che testimoniano riti sacrificali e offerte agli antenati durante la dinastia Shang.

📍Yin Xu 殷墟 Cina, Henan, Anyang, Yindu District, 殷都路
3.5 Il Tunnel di Guoliang
Da Anyang ci siamo diretti a Guoliang. Nell’organizzare il nostro itinerario ci eravamo imbattuti nella storia di questo remoto villaggio, i cui abitanti avevano vissuto per secoli in quasi totale isolamento, circondati dai monti Taihang, finchè tredici intraprendenti abitanti, stanchi della situazione, non decisero di costruire, o meglio scavare, un tunnel all’interno della montagna. Con poco più di martelli e scalpelli, nel 1972, in 5 anni, scavarono nella roccia un tunnel lungo 1.200 metri, alto 5 e largo 4, diventato oggi un’attrazione turistica.

Quattro ore di macchina da Anyang e arriviamo in un piazzale dove facciamo i biglietti per accedere al tunnel e al villaggio, mettiamo negli zaini lo stretto necessario per la notte ed il giorno dopo e andiamo a prendere la prima di due navette che ci porteranno all’inizio del tunnel, che abbiamo poi attraversato a piedi. Una bella salita e arriviamo senza fiato in cima.



E’ possibile anche, arrivando la mattina, fare un daytrip a Guoliang. Noi abbiamo preferito dormire nel villaggio, nell’unico hotel che accettava gli stranieri, e ripartire con calma la mattina dopo. Il villaggio è tutto in pietra ed è stato usato come set in diversi film. Da qui partono alcuni sentieri per andare a vedere la cascata o raggiungere alcuni punti panoramici.


3.6 Cosa vedere a Kaifeng
Il giorno dopo abbiamo raggiunto Kaifeng, capitale della Cina durante la dinastia Song e sede della prima comunità ebraica in Cina. Avevamo solo mezza giornata a disposizione per poi tornare la mattina dopo a Zhengzhou con il treno. Abbiamo visitato la Pagoda di Ferro, simbolo della città, e le antiche mura.

La Pagoda di Ferro costruita nel 1040 per conservare una reliquia di Buddha. Il nome deriva dal colore delle piastrelle ceramiche di cui è fatta, molto scure, che danno quasi l’impressione che la pagoda sia fatta di ferro. Io non sono entrata 😜: tredici piani, molto stretta e claustrofobica (c’è spazio per una sola persona, e Francesco in un tratto si è dovuto infilare nel vano di una finestra per far passare un’altra persona).
📍Iron Pagoda Shunhe Hui District, Kaifeng, Henan, China, 475
E’ possibile visitare un tratto delle antiche mura della città (niente di paragonabile a quelle di Xi’an o Nanjing), con le ricostruzioni di alcuni edifici.

🔎 Ti consiglio di salire su una delle pagode per avere una veduta d’insieme sull’area dell’antica capitale.

Di sera è imperdibile una passeggiata per i chioschi del Gulou Night Market vicino alla Torre del Tamburo: ne vedrete delle belle, soprattutto spiedini di tutti i tipi, carne, pesce, frutta, insetti e qualsiasi cosa possa essere trapassata da un bastoncino di bambù!


Noi comunque abbiamo preferito assaggiare i famosi ravioli di Kaifeng, degli xiaolongbao, ovvero i ravioli con il brodo all’interno, come quelli di Shanghai (ma con un involucro esterno più dolce). Se siete curiosi di sapere cosa mangiare in Henan, trovate nell’articolo relativo un pò di curiosità, anche quelle per i più temerari!
Insomma, per essere una regione non molto nota della Cina, un pò di cose da vedere ci sono! A te è mai capitato di andare in un posto non molto noto e trovare invece delle vere chicche? Fammelo sapere nei commenti e condividi l’articolo sui social 😉