Lo Yunnan non delude mai! Devo ammetterlo, Yuanyang non era la meta principale del nostro viaggio. Seppur spettacolari, avevamo inserito le famose terrazze di riso solo come tappa intermedia del nostro viaggio da Kunming (il capoluogo dello Yunnan) a Xishuangbanna, nel sud della regione al confine con Laos e Myanmar.
Purtroppo, quella che è considerata la “Piccola Thailandia di Cina”, è stata chiusa per alcuni casi di Covid 😷 poco prima della nostra partenza e abbiamo dovuto velocemente cambiare itinerario 😤. E quella che doveva essere una visita frettolosa alle terrazze dalle passerelle panoramiche, si è trasformata in una delle esperienze più autentiche che abbiamo fatto in questi cinque anni in Cina.
1.Vale la pena visitare le terrazze di riso di Yuanyang?
Assolutamente sì! Questi campi terrazzati costruiti e utilizzati da secoli dall’etnia Hani, costituiscono uno dei paesaggi più spettacolari della Cina, Patrimonio dell’Umanità dal 2013: una spettacolare opera umana, che esiste da 1300 anni, realizzata dall’ingegno e dalle mani dell’uomo.

Preparando le terrazze per la futura semina 🦬
L’intera area della Prefettura Honghe (cioè Fiume Rosso) Hani, si estende su 2.300 chilometri quadrati, a circa sette ore di macchina da Kunming. La strada non è delle migliori e, soprattutto l’ultimo tratto, è piuttosto dissestato e pieno di curve che mi hanno messa a dura prova (e di solito non soffro l’auto 🙄).
Siamo nella terra degli Hani, una delle 55 minoranze etniche presenti in Cina. Seppure alcuni gruppi vivono anche in Vietnam, Laos e Myanmar, è qui in Yunnan, tra i monti Ailao ed il Fiume Rosso, che vive la maggior parte dell’etnia Hani.

Una bellissima 😍 bambina Hani
Non si conosce molto della provenienza di questo gruppo etnico, tranne che circa 1.300 anni fa si spostarono dal Tibet, dove si erano rifugiati di fronte all’avanzata mongola, per stabilirsi su queste montagne a più di 2.000 metri, dove misero in piedi un’ecosistema stupefacente.

Francesco che cammina in equilibrio 😅 tra le vasche allagate nell’area di Duoyishu
Hanno sfruttato a loro vantaggio il clima particolare di questa regione, dove la differenza di temperatura tra valle (con clima tropicale) e la montagna (dove fa molto più freddo) fa evaporare l’acqua. Questa, sotto forma di nebbia e nuvole, filtra attraverso la foresta fino in montagna. Tutta questa nebbia forma ruscelli d’acqua che confluiscono nelle terrazze di riso per poi tornare a valle e ricominciare il ciclo: un sistema di agricoltura integrata che coinvolge bufali indiani, bovini, anatre, carpe e alghe (da cui il caratteristico colore rosso di alcune terrazze) e sostiene la produzione di un buonissimo riso rosso, la coltura principale della zona. Non è un caso che, in virtù dell’incredibile lavoro degli Hani, durante la dinastia Ming l’imperatore diede a questi contadini il titolo di “scultori della montagna magica”.

Il riso rosso di Yuanyang. Molto buono 😋
2.Quando visitare le terrazze di riso di Yuanyang
Le terrazze di Yuanyang offrono un panorama mozzafiato 🤩 sempre diverso, che cambia a seconda delle stagioni, ma anche nel corso di una giornata.

Un bel tè (rigorosamente pu’erh🫖) dopo la levataccia per vedere l’alba sulle terrazze
Il clima consente un solo raccolto l’anno, che avviene intorno a settembre/ottobre. Da Novembre a Marzo le terrazze vengono allagate, creando giochi di luce e riflettendo tutti i colori dell’arcobaleno. Per questo motivo questi mesi sono considerati i migliori per ammirarle. Ad Aprile avviene la nuova semina, e da giugno fino al momento del raccolto, il paesaggio si tinge prima di verde, poi di giallo.
3.Cosa vedere a Yuanyang
Vi sono tre grandi aree panoramiche nell’area di Yuanyang: Duoyishu, Bada e Laohuzhui.

All’alba sulle terrazze di Duoyishu
Le terrazze di Duoyishu prendono il nome dal villaggio in cui si trovano, abitato dagli Hani che chiamano questo posto “il Paradiso in Terra.” È il punto d’osservazione ideale per l’alba: al mattino ci sono nuvole basse che sfiorano le terrazze e creano un paesaggio molto caratteristico. E’ necessario trovarsi lì prima delle 7, sia per vedere il meraviglioso fenomeno del “mare di nuvole”, sia per non ritrovarsi con fotografi e turisti con tanto di cavalletto a coprirvi tutta la visuale (ed erano un pò anche in un periodo con così pochi turisti come quest’anno).

L’alba sulle terrazze di riso di Duoyishu
Ovviamente è necessaria tanta fortuna 🍀 : il nostro primo giorno la visuale era pessima, aveva piovuto, non c’era vento e più che un poetico “mare di nuvole”, ci siamo ritrovati in un enorme, compatto e impenetrabile banco di nebbia 😱. Per fortuna il giorno successivo siamo stati più fortunati: è incredibile come il clima qui cambi tanto velocemente.

Le terrazze di riso di Bada, le più belle e colorate 🤩
Bada invece, che in lingua Hani significa “il luogo più vicino al Cielo”, è il posto ideale per vedere il tramonto. Le risaie di Bada hanno un’estensione incredibile, circa 56 chilometri quadrati, e sono quelle più spettacolari, oltre ad essere le uniche da cui è possibile un’ampia visuale dall’alto. Usare il drone infatti è stato impossibile per via del vento (e avevamo anche paura che cadesse nell’acqua delle terrazze, non avendo ancora molta dimestichezza). Un sistema di passerelle di legno consente di raggiungere diversi buoni punti panoramici.
C’è poi una terza area, Laohuzui, ovvero “bocca di tigre”, le cui terrazze hanno un’altitudine massima di circa 1.400 metri, ma sono le più ripide della contea, ma erano purtroppo chiuse a causa di una frana.
4.Cosa vedere a Yuanyang oltre alle terrazze di riso
Quello che ha fatto di questo viaggio un’esperienza davvero autentica ed incredibile è stato vivere per qualche giorno a stretto contatto con gli Hani. Abbiamo mangiato e dormito in piccoli villaggi che sono abitati da questa minoranza, in cui i bambini giocano liberamente e le donne lavorano (gli uomini meno, è una società matriarcale come molti dei gruppi etnici dello Yunnan) portando sulle spalle le caratteristiche ceste, dando da mangiare agli animali, lavando i vestiti alla fonte.

Nel villaggio di Pugao, vicino al nostro hotel (di cui eravamo gli unici ospiti 😅)

Papere 🦆 in libertà
Se altri villaggi in cui siamo stati in Cina a volte sembravano piccoli musei all’aperto, un pò finti, con le case troppo nuove e belle per essere autentiche, qui abbiamo potuto davvero essere osservatori della loro autentica vita di tutti i giorni. Anzi, se di solito in Cina le persone tendono a mettersi in posa e a non sfuggire alla macchina fotografica, gli Hani si sono rivelati piuttosto schivi e incuranti di noi che giravamo curiosi.

Donna Hani con la tradizionale cesta 🧺 sulle spalle

…o con un bambino!
Abbiamo camminato in mezzo a galline 🐓 papere 🦆 e maiali 🐖. Abbiamo aspettato pazientemente che gli asinelli o le mucche 🐮 liberassero la strada. Abbiamo camminato in villaggi in cui gli abitanti hanno visto raramente degli stranieri.

A Qingkou stavano costruendo degli edifici nuovi con l’aiuto di questi asinelli
Questi villaggi sono abitati quasi esclusivamente da anziani e bambini, lasciati alle cure dei nonni 👵🏻👨🏼🦳mentre i giovani lavorano in città. E questo ci ha fatto pensare anche a come questo magnifico luogo abbia i giorni contati. Senza i giovani, l’incredibile lavoro di generazioni di “artisti della montagna magica” è destinato a finire.

Anziani e bambini sono gli unici abitanti di questi villaggi in mezzo alle risaie 🌾
Assolutamente da vedere quindi non solo le terrazze, ma anche i villaggi, come Pugao, Azheke e Qingkou, dove si possono avere visuali diverse delle risaie, ammirare le caratteristiche case a fungo, i mulini, le fontane, il bosco sacro e l’altare dei sacrifici (sì, gli Hani ancora oggi fanno annualmente sacrifici animali).

Le tipiche case a fungo 🍄 abitate dagli Hani

Altare dei sacrifici nel villaggio di Pugao. Gli Hani seguono una religione di tipo animista. Una volta l’anno fanno dei sacrifici animali (di solito una mucca 🐄) ed un banchetto per propiziare il nuovo raccolto.
Questi villaggi sono organizzati in cooperative. Il governo ha imposto che restino autentici, che le case vengano costruite con gli stessi materiali e lo stesso rispetto per la natura. Ad Azheke si paga un biglietto d’ingresso (circa 3 euro) e a fine anno il ricavato viene ridistribuito ai contadini, che ottengono così un’altra fonte di sostentamento oltre alla coltura del riso. Ma al momento, tra il Covid e la mancanza di infrastrutture, i pochi hotel della zona che hanno chiuso, l’aeroporto più vicino a 7 ore d’auto e una strada malconcia per arrivare, la prospettiva di una apertura al turismo è naufragata miseramente.

Il Villaggio di Azheke, il più bello 🤩 una cartolina
Oltre ai villaggi, a pochi chilometri da Duoyishu si trova il mercato di Shengcun. È necessario informarsi sui giorni della settimana in cui c’è il mercato. Noi siamo stati di mercoledì mattina, ma ci hanno detto che si svolge due volte a settimana. Vale davvero la pena andarci, perchè anche questo è davvero un autentico spaccato della vita quotidiana degli Hani.

I colori di questi abiti e sciarpe sono incredibili 🌈

Le donne Hani portano i bambini (o le ceste col cibo) sulle spalle 💪🏼
Troverai persone che mangiano, fumano (gli Hani si preparano delle enormi pipe ad acqua 😜), che contrattano. E’ il loro mercato, niente souvenir o prodotti turistici, ma riso, frutta, verdura, tabacco, stoffe (bellissime, gli Hani indossano dei pratici abiti giacca-pantalone blu o neri, ma impreziositi con ricami coloratissimi e dettagli in argento).

Nel Mercato di Shengcun è possibile trovare davvero di tutto, da frutta a verdura🥬a stoffe, tabacco, spezie etc.

Peperoncini al Mercato di Shengcun, moooolto piccanti 🌶🥵
Siamo riusciti lo stesso a comprare qualcosa: peperoncini e un paio di orecchini con i tipici elementi decorativi locali, molto carini. Ne avevi dubbi 😅?
5.Jianshui
Lo sviluppo turistico dell’area, pur auspicato e sostenuto, trova un grosso limite nella grande distanza da un aeroporto (il più vicino, a Kunming, è a 7 ore di auto dalle risaie) e nella strada dissestata. Ma è possibile spezzare un pò queste ore d’auto facendo una tappa a Jianshui, che si trova più meno a tre ore d’auto da Kunming e quattro dalle risaie.
Si tratta di una cittadina molto graziosa, con alcuni siti interessanti da vedere. Un tempo vi passava la ferrovia fatta costruire dai francesi che collegava lo Yunnan con il Vietnam. È ancora visitabile la stazione e una locomotiva d’epoca.

Il Ponte dei Draghi Gemelli
Il simbolo della città è il Ponte dei Draghi Gemelli, un ponte di pietra a 17 arcate, lungo 157 metri e largo 3, costruito nel XVIII secolo all’incrocio tra due fiumi.

Una delle meravigliose porte del Villaggio di TuanShan
Merita una visita anche TuanShan, un villaggio di epoca Qing abitato da Han e Yi, con splendidi edifici in legno con finestre decorate e porte intarsiate, che sembra fermo nel tempo. Potrai trovare tra le stradine acciottolate dei venditori di succo di melograno (squisito 😋) e piccole bancarelle di antiquariato.

Una porta decorata di un edificio del villaggio di TuanShan
Anche il tempio di Confucio ed il giardino della famiglia Zhu valgono una passeggiata.
Se ti abbiamo incuriosito sullo Yunnan, una regione che non smettiamo mai di scoprire e amare, ti consigliamo questo itinerario. E vogliamo parlare del cibo? Una delle cucine che più amiamo 😋. Qui puoi trovare cosa mangiare nello Yunnan. E se sei un amante del buon caffè, non puoi non assaggiare il caffè dello Yunnan: uno specialty coffee ancora poco noto, con una bella storia dietro.
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2 commenti
Cercando Yuanyang ho trovato il link per “Si parte dopo il caffè” e ovviamente per me è colpo di fulmine!
Piacere di conoscervi e grazie per il viaggio interessante che mi avete offerto!
Dopo il caffè, ovviamente <3
Impossibile non innamorarsi 😍 di quelle risaie. Hai in programma un viaggio in Cina per quando tolgono le restrizioni? Batti un colpo per qualsiasi domanda o consiglio 😉 o un caffè 😁