Non è Carnevale senza i suoi tipici dolci fritti 😋. Gli altri anni qui a Shanghai eravamo sempre riusciti a trovare le chiacchiere. Ma quest’anno di dolci di Carnevale nemmeno l’ombra. La comunità degli italiani qui si è molto ridotta e alcuni locali hanno chiuso.
Quindi quest’anno è toccato a noi provvedere e, se Francesco premeva per le chiacchiere, uno scambio di aneddoti con un’amica veneta mi ha fatto venire in mente un dolcetto delizioso di Carnevale, che non mangio dai miei giorni veneziani.
Eh sì, ho vissuto due anni a Venezia per la laurea specialistica e ricordo con piacere le frittelle calde che in questo periodo si vedevano ovunque in giro per Venezia Le fritoe venexiane hanno un’origine antichissima. Nascono a metà del ‘300 e divengono ben presto il dolce simbolo della Serenissima.

Una versione rinascimentale della ricetta è conservata ancora oggi all’interno di una miscellanea di documenti al Museo Correr. I fritoleri si riuniscono in corporazione nel corso del ‘600. La corporazione era formata in origine da circa settanta componenti e ognuno aveva la propria area dove poteva esercitare in esclusiva l’attività commerciale e con la garanzia di poter poi tramandare l’arte e l’attività di padre in figlio. Le fritoe venivano impastate sopra ampi tavolati e poi fritte (originariamente nello strutto) dentro grandi padelle sostenute da tripodi. A cottura ultimata le frittelle venivano passate nello zucchero ed esposte su piatti riccamente decorati, di stagno o di peltro. Su altri piatti, a dimostrazione della bontà del prodotto, venivano esibiti gli ingredienti usati. Le frittelle venivano infilate in uno spiedo per poter essere mangiate ancora calde, senza ungersi le dita.
A contribuire ulteriormente al successo di questo dolce furono alcune opere d’arte, come il quadro “La venditrice di frittole” di Pietro Longhi (oggi a Ca’ Rezzonico) e opere letterarie, come “Il Campiello” di Carlo Goldoni. Nel 1700 le frittelle furono elette dolce nazionale della Repubblica Serenissima.

Anche se l’autentica fritola rimane quella veneziana, in tutto il Veneto si diffusero ricette locali, con le mele, con fiori, ortaggi, con erbe spontanee come la maresina (nell’Alto vicentino) e ancora con la ricotta, il riso e la polenta.
Nel mio periodo veneziano ricordo di averle mangiate ripiene di crema o di zabaione, ma l’autentica, buonissima fritola veneziana è un lievitato dolce, fritto e ripieno di uvetta. Di solito non amo i dolci con l’uvetta, sottopongo anche il panettone ad una attenta pulizia da uvetta e canditi, ma queste frittelle sono deliziose.
Di seguito la ricetta, fornitami da veneziani doc per farle a casa.
Come per tutti i dolci tradizionali, ci sono ovviamente diverse ricette, che variano anche da una famiglia all’altra. Anche in questo caso c’è chi le fa con le uova e chi senza, chi con il latte e chi no, chi con il rum chi con la grappa.

Allora non ci resta che augurarti un Buon Carnevale, magari con una bella frittella veneziana! 😉
E tu hai mai assaggiato le fritole? Se sei stato a Venezia durante il Carnevale le hai sicuramente viste! Quali sono i dolci di Carnevale della tua regione? Sono curiosa, fammelo sapere nei commenti.